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Il linguaggio parlato
Elemento costitutivo del linguaggio parlato è la parola formata da un insieme di fonemi.
Nel linguaggio parlato una stessa frase può essere pronunciata in differenti modi; questa può essere modificata dalla coloritura espressiva, cioè da una serie di varianti facoltative individuali, non necessariamente intenzionali. A tale proposito si parla genericamente di tono di voce. Converrà perciò distinguere: - il volume, cioè l'intensità del suono emesso, dal bisbiglio all'urlo;
Tutti questi elementi del linguaggio parlato prendono il nome di qualificatori verbali. Una stessa frase può essere detta con voce rotta dall'emozione, oppure piangendo o ridendo, in tal caso si parla di differenziatori verbali. Vengono invece detti identificatori verbali i suoni, mugolii o mugugni, spesso intercalati alla parola, che hanno avuto una precisa identificazione scritta nei fumetti (eh, uhm, ahi, aaah, mhmm). Caratteri del linguaggio radiofonico La caratteristica principale è quella di possedere un'illimitata libertà di espressione anche se in misura minore rispetto al cinema e alla televisione. Anche se con una certa difficoltà è possibile rappresentare stati d'animo; spetterà poi ai soggetti recettori esercitare, con profitto, la notevole libertà d'interpretazione. Sotto questo profilo il linguaggio radiofonico si avvicina di più al linguaggio letterario piuttosto che a quello filmico o televisivo. A chi ascolta è lasciato un largo margine di fantasia e di interpretazione. Ciò implica, d'altro canto, una maggiore partecipazione attiva del radioascoltatore, per la messa in moto dei processi interiori. (1)I caratteri principali del linguaggio radiofonico sono: - l'unicità della sensazione (quella auditiva. In apparenza può sembrare un limite, in realtà favorisce i processi di attività fantastica ed emotiva);
(1)
Come scrive Sebastiano Guarrera, in Problemi di linguaggio radiofonico, Eri, 1972: “….. la parola….con la sua densità psicologica può suscitare profonde risonanze interiori. Non senza motivo la tradizione orale, spesso, ha superato in efficacia la comunicazione scritta ….… nulla potrà sostituire la potenza espressiva di una parola, magari di una sola.”
EDIZIONI ISTITUTO DI PUBBLICISMO Theorèin - Aprile 2004 |